Stagione teatrale 2007 - 2008

DOMENICA 18 NOVEMBRE 2007 - ore 18.30
VITE
di Berselli, Pasquini, Testa con Gianmaria Testa (chitarre e voce), Piero Ponzo (clarinetto e sax), Nicola Negrini (contrabbasso), Paola Berselli, Stefano Pasquini e Maurizio Ferraresi (voci recitanti e cucina) - PRODUZIONI FUORIVIA

Tutto è iniziato con un messaggio e-mail, qualche anno fa. Stefano Pasquini aveva scritto a Gianmaria Testa per dirgli che una delle sue canzoni, La terra delle colline, era stata inserita in un loro spettacolo molto particolare, uno spettacolo che si svolgeva a tavola, per una ventina di spettatori al massimo, durante il quale le Ariette raccontavano la loro storia, che era anche una storia fatta di cibi, di terra lavorata e di animali allevati con sapiente passione. Da allora sono passati un paio di anni e una serie di incontri sul palcoscenico ed intorno a una tavola. Di tanto in tanto, tra una tournée e l’altra,
si ritrovano per uno spettacolo come questo, molto difficile da definire, che prova ad unire e a mescolare insieme i loro due mondi, quello della parola cantata e quello della parola detta, quello della melodia e quello del racconto, la pianura e la collina che già si fa Appennino. Senza dimenticare lo spazio lasciato al cibo, che Stefano, Paola e Maurizio preparano per gli spettatori direttamente in palcoscenico, tra una storia e l’altra.

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GIOVEDI' 6 DICEMBRE 2007 - ore 21,00
L'UNA E L'ALTRA
di Botho Strauss - traduzione di Cesare Lievi con Paola Mannoni, Ludovica Modugno, Emanuele Carucci Viterbi, Leonardo De Colle, Paola Di Meglio, Franco Sangermano, Giuseppina Turra - regia di Cesare Lievi - CENTRO TEATRALE BRESCIANO

L’una e l’altra di Botho Strauss racconta di due donne che il destino si diverte a fare incontrare, dividere, per poi fare incontrare di nuovo. Lissie ruba ad Insa il marito da cui aveva avuto una figlia, ma questa più tardi incontra (e se ne innamora) Tim, figlio di Lissie e del marito. Le due donne sono così costrette a rivedersi, a fare i conti con il passato, ma soprattutto con se stesse. Ingaggiano così una lotta in cui non risparmiano colpi: odio, amore, desiderio di rivalsa, volontà di sopraffazione e distruzione hanno libero sfogo. Ma chi delle due vince? Forse nessuna delle due. Forse non è importante chi vince ma chi comprende meglio, nella lotta, quella che è stata e quella che è.

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GIOVEDI' 20 DICEMBRE 2007 - ore 21,00
CASA DI BAMBOLA (L’ALTRA NORA)
un progetto di Leo Muscato - da Henrik Ibsen con Lunetta Savino, Paolo Bessegato, Ruggero Dondi, Salvatore Lanolina, Carlina Torta drammaturgia e regia di Leo Muscato LEART - CENTRO DI RICERCA PER IL TEATRO

La messa in scena che qui si propone, intende salvaguardare il “rapporto di vicinanza” fra i protagonisti della storia e coloro che la guardano. È per questo che la vicenda è ambientata nella nostra contemporaneità. Con un linguaggio epurato da ogni stilema ottocentesco, e con un testo in cui sono eliminati tutti i riferimenti spazio temporali che possano rimandare ad un tempo e un luogo lontani, gli spettatori vengono proiettati direttamente in un inferno domestico vicino alla nostra cronaca quotidiana. Per il resto, la storia di Ibsen rimane immutata.
“L’indignazione di un tempo, certo non si scatena, né è questo l’obiettivo, dato che la regia punta a un umorismo satirico, che esplode nella ricchissima interpretazione degli attori in scena, d’un realismo si potrebbe dire surreale”. (A. Cipolla - Repubblica)

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DOMENICA 13 GENNAIO 2008 - ore 21,00
QUARANTA MA NON LI DIMOSTRA Storia di una donna importante
di Peppino e Titina de Filippo con Luigi de Filippo regia di Luigi de Filippo - I DUE DELLA CITTÁ DEL SOLE

Non è la vicenda di una donna che, come si usa oggi, si è “rifatta” la faccia dal chirurgo plastico.
Questa divertente ed appassionata commedia andò in scena per la prima volta nel 1933 al Teatro Sannazaro di Napoli interpretata da Eduardo, Peppino e Titina De Filippo. Fu subito un grandissimo successo che contribuì in modo determinante all’affermazione del talento dei fratelli De Filippo sul piano nazionale. Commedia divertente poiché tratta con garbata ironia dell’impegno del protagonista, don Pasquale, a trovare un marito alla sue figliole ed in particolare alla più grande di esse, Sesella, ormai quarantenne. Commedia “appassionata” poiché è proprio il racconto della “passione” che Sesella ha verso le sorelle, l’amore rispettoso verso il padre, verso la casa, la famiglia, il ricordo della madre perduta, che esalta questo personaggio di “zitella”, angelo della casa, e ne fa la preferita del padre tanto ansioso di trovarle finalmente un marito. È la storia di una donna importante. Importante per il bene che riesce a dare a chi le sta vicino, anche sacrificando se stessa.

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GIOVEDI' 7 FEBBRAIO 2008 - ore 21,00
SUL LAGO DORATO
di Ernest Thompson con Arnoldo Foá e Erica Blanc - regia di Maurizio Panici - ARGOT PRODUZIONI

Protagonista di Sul lago dorato di Ernest Thompson è un professore in pensione che alla vigilia dei suoi ottant’anni ospita la figlia e il nipote nella sua villa nel New England. Tra il vecchio e il ragazzo, dopo le schermaglie iniziali, e l’immancabile conflitto generazionale, nasce un grande affetto che continuerà ben oltre quell’estate. Commedia diventata celebre dopo la riduzione cinematografica del 1981 diretta da Mark Ridell e sceneggiata dallo stesso Thompson, interpretata dai due mostri sacri Henry Fonda e Katherine Hepburn e da Jane Fonda. La ricchezza dei dialoghi, che proviene dalla situazione (affettuosamente) conflittuale tra i personaggi, e il linguaggio del protagonista maschile, completamente spiazzato dal nuovo lessico adottato dal nipote, creano continue situazioni di divertito conflitto tra i diversi antagonisti. Ma Sul lago dorato è anche e soprattutto un affettuoso sguardo a mondi diversi che si ritrovano al di là delle convenzioni sociali e delle età.

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DOMENICA 24 FEBBRAIO 2008 - ore 21,00
ACQUADORO
di Lucilla Giagnoni tratto da L’oro del mondo di Sebastiano Vassalli con Lucilla Giagnoni e Marco Tamagni - musiche di Marco Tamagni e Paolo Pizzimenti - PRODUZIONE DANNYROSE in collaborazione con ENAIP PIEMONTE con il sostegno della REGIONE PIEMONTE e della PROVINCIA DI NOVARA e con il contributo della FONDAZIONE DELLA COMUNITÀ NOVARESE ONLUS e della BANCA POPOLARE

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale molte persone patirono la fame. Il lavoro scarseggiava e la ripresa economica tardava ad arrivare, così alcuni si ingegnarono, creando nuove occasioni. Lungo le sponde del Ticino, nella provincia novarese, i cercatori d’oro tornarono a setacciare la sabbia, per una stagione tanto breve quanto intesa nella storia italiana, una stagione di cambiamento, d’innovazione: la diffusione capillare del telefono, l’avvento della televisione, l’acqua corrente in tutte le case. Lo spettacolo Acquadoro nasce dalla necessità di raccontare il territorio, in un periodo
importante della storia italiana. Il testo da cui partire è stato individuato in L’oro del mondo di Sebastiano Vassali, poiché con lucidità traccia i contorni di una storia e dei suoi personaggi, unendo eroicità e meschinità, come solo un grande autore sa fare. Accanto alla parola, la musica dal vivo è un sottofondo continuo: canzoni popolari, successi dell’epoca e composizioni blues che riscoprono l’autenticità stessa del genere parlando del lavoro nella lingua dei lavoratori, il dialetto.

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DOMENICA 9 MARZO 2008 - ore 21,00
MOZART/AQVA
coreografia di Paolo Mohovich con Christian Alessandria, Stéphane Bourhis, Cristiana Casadio, Paolo Mohovich, Silvia Moretti, Elena Rittatore, Miguel Soto Calatayud - musica di Wofgang Amadeus Mozart e suoni acquatici - BALLETTO DELL’ESPERIA

Mozart/Aqva è un balletto che si ispira all’affinità tra l’elemento acquatico e la leggerezza quasi naturale delle partiture mozartiane. Paolo Mohovich ha creato una coreografia che vuole giocare sulla contrapposizione tra dionisiaco e apollineo. Due mondi che non si respingono, ma anzi che divengono, quasi come in un respiro, la conseguenza, lo sfogo l’uno dell’altro. Ricordando il 250° anniversario del genio di Salisburgo, Mohovich ha voluto fare uso di una dinamica molto acquatica nel disegno coreografico abbinata ad un’altra più eterea, dove i danzatori assecondano le famose melodie mozartiane. Il proposito é creare una vera festa di plasticità in cui immergersi. I ballerini dunque alternano a sequenze neoclassiche movimenti che riproducono la lentezza prodotta dall’attrito dell’acqua
sul movimento umano, movimenti che ricordano quella dimensione acquatica primordiale in cui ogni essere umano si trova prima di nascere. Si potrà così vedere in ogni artista presente in scena la primordialità dell’“ essere animale” e il suo volto opposto, a dire che dionisiaco e apollineo convivono in ognuno di noi.

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SABATO 5 APRILE 2008 - ore 21,00

ALTI E BASSI

con Massimo Olcese, Adolfo Margiotta e Vito Favata - SOSIA & PISTOIA

Continua, fra alti e bassi, la fertilissima attività della strana coppia dei comici italiani. Massimo Olcese e Adolfo Margiotta, fra loro diversissimi, Adolfo, il “meno alto”, sudista e sognante e Massimo, il “meno basso”, genovese purosangue, rapido e consequenziale, eppure nel loro mondo assolutamente uguali, macinano energia, sembrano fermi eppure sono mobilissimi, e danno vita ai loro personaggi, guardando e riguardando la realtà. E d’improvviso, in nome e per conto di “altri” immaginari, di dialoghi surreali, nasce un nuovo testo, con nuovi personaggi, nuove intuizioni comiche. Olcese & Margiotta non sposano mode, né filoni che sembrano avere miglior mercato, non si prendono beffa del mondo, non ne fanno banale imitazione; lavorano al contrario, tirando il mondo dentro la loro realtà comica, dove si parla persino un’altra lingua, purché senza apparente significato. Esperti improvvisatori, costruiscono un’ora di spettacolo alternando canzoni, monologhi e duetti comici, stralunati e spiazzanti, utilizzando tutto il loro ricco bagaglio di attori e autori, senza mai cedere all’ammiccamento volgare, ma accompagnando il pubblico nel proprio percorso. Camminano, si sperdono, si ritrovano in questo viaggio continuo, nessuno spalla dell’altro, fra alti e bassi, appunto, per poi ritrovarsi e magari non riconoscersi.

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- FUORI ABBONAMENTO -
DOMENICA 27 GENNAIO 2008 - ore 17,00
RICORDI FUORIUSCITI - Parole e musica per esuli di ogni tempo
di Beppe Rosso e Marco Gobetti con Tatiana Lepore e Fabrizio Pagella - musiche dal vivo YoYo Mundi - ricerca storica Gabriela Cavaglià - immagini video Alessandro Tannoia regia di Beppe Rosso
ACTI Teatri Indipendenti - IL CIRCOLO DEI LETTORI su iniziativa di CENTRO STUDI PIERO GOBETTI, FONDAZIONE ISTITUTO PIEMONTESE ANTONIO GRAMSCI, FONDAZIONE ROSSELLI - ISTITUTO DI STUDI STORICI GAETANO SALVEMINI in collaborazione con FONDAZIONE TEATRO STABILE TORINO/SISTEMA TEATRO TORINO

L’esilio, la galera, le intimidazioni e la morte non riuscirono a fermare le idee di uomini come Gobetti, Gramsci, Salvemini e dei fratelli Rosselli; il loro è un insegnamento ancora attuale, che stimola a leggere i nostri giorni e a riaffermare la necessità della libertà e della giustizia come diritti esercitabili da tutti. Nello spettacolo le loro parole e i loro pensieri concorrono a tracciare un’unica vicenda:
narrata da due attori, Fabrizio Pagella e Tatiana Lepore, e dalla musica dal vivo degli Yo Yo Mundi. Gli affetti, l’impegno politico, il carcere, le fughe, il coraggio e la sincerità intellettuale di uomini contro l’eterna ottusa italietta, legata più agli opportunismi e alle convenienze che al senso dello stato.

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